Tematica Religione cristiana

Santa Giacinta Marescotti

Santa Giacinta Marescotti

Nome: Santa Giacinta Marescotti

Notizie: (Vignanello, 6 marzo 1585 - Viterbo, 30 gennaio 1640) Giacinta (al secolo Clarice) Marescotti era una religiosa italiana appartenente al Terzo Ordine francescano. È stata proclamata santa da papa Pio VII nel 1807. Figlia del Conte Marcantonio Marescotti e di Donna Ottavia Orsini, Contessa di Vignanello (il cui padre aveva realizzato il Parco dei Mostri di Bomarzo), studiò, assieme alle sue due sorelle Ginevra e Ortensia, al Convento di San Bernardino a Viterbo. Al termine degli studi Ginevra rimase in convento e prese il nome di Suor Immacolata. Clarice e Ortensia furono introdotte nelle migliori case. Clarice era molto attratta dal giovane Paolo Capizucchi ma egli chiese la mano della sorella minore Ortensia. Clarice ne rimase sconvolta e dopo qualche settimana decise di raggiungere la sorella Suor Immacolata a San Bernardino. Lì prese i voti adottando il nome di Suor Giacinta. Fu una conversione soltanto esteriore: in convento suor Giacinta tenne atteggamenti contrari alla disciplina della devozione. Anziché vivere in una cella, si fece arredare un intero appartamento nello stile delle sue stanze a Vignanello, ed era servita da due giovani novizie. Condusse vita mondana e licenziosa fino al 1615, quando, in seguito ad una malattia, entrò in una crisi spirituale: si ritrovò sola e gridò forte "O Dio ti supplico, dai un senso alla mia vita, dammi la speranza, dammi la salvezza!". Era profondamente sincera e Dio la ascoltò. Il giorno dopo venne a trovarla il Padre confessore e la notte seguente Suor Giacinta trascorse l'intera notte pregando, e provò una serenità ultraterrena. Si convertì e si diede ad esercizi di penitenza e di perfezione cristiana. Dedicò il resto della sua vita ad aiutare il prossimo. Dall'interno della clausura, moveva le fila di una fitta rete di aiuti ai poveri di Viterbo, e aiutata dal cittadino Francesco Pacini fece nascere una confraternita laicale, detta dei Sacconi, col fine di elemosine e di soccorsi ai poveri. Il corpo è esposto nella chiesa del Monastero di San Bernardino, a Viterbo. Fu beatificata dal Papa Benedetto XIII nel 1726 e proclamata santa dal Papa Pio VII nel 1807. La sua festa cade il 30 gennaio ed è compatrona di Vignanello insieme a San Biagio.